Mense scolastiche, Modena dice "no" alla giornata vegetariana

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COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio comunale ha respinto l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Eugenia Rossi di Etica e legalità sull’istituzione di una giornata vegetariana nelle mense delle scuole di Modena. Nella seduta di lunedì 31 marzo si sono espressi a favore della mozione Sel, Modenasaluteambiente.it ed Etica e legalità, contro Pd, FI-Pdl, Udc e Nuovo centro destra. Astenuti Fratelli d’Italia e i consiglieri Enrico Artioli, Franca Gorrieri ed Elisa Sala del Pd.

La consigliera Rossi, presentando l’ordine del giorno, ha spiegato che viene chiesto di istituire una giornata di alimentazione vegetariana nelle scuole “non solo per un fatto etico, ma anche religioso, culturale, ambientale e igienico-sanitario”. Rossi ha infatti sottolineato come recenti indagini abbiano evidenziato “i vantaggi dell’alimentazione vegetariana rispetto a quella carnivora per l'ambiente e la salute umana”. La consigliera ha affermato che “è necessario un cambiamento nell’alimentazione” ricordando i problemi ambientali legati all’allevamento come “la deforestazione, l’impatto sull’effetto serra, il consumo di acqua e fonti di energia”, e quelli igienico-sanitari come “gli alti livelli di colesterolo e il rischio di numerose malattie derivanti dal consumo di carne rossa, come diabete, infarto, cancro, oltre all’obesità nei bambini, in significativo aumento”.

Sandra Poppi di Msa ha detto di condividere “in pieno” le richieste dell’ordine del giorno. “È importante educare i figli fin da piccoli a mangiare in un modo diverso – ha detto – sia nel rispetto degli animali sia delle direttive igienico-sanitarie che dicono che mangiare troppa carne è dannoso. Credo sia importante – ha aggiunto – almeno una volta alla settimana mangiare vegetariano”.

Per il Pd, Rossella Maienza ha evidenziato che “una sana alimentazione prevede un adeguato consumo di frutta e verdura, pari a 5 porzioni al giorno secondo i nutrizionisti, mentre il consumo di bambini e ragazzi è vicino allo zero. Bisognerebbe dedicare attenzione particolare alla questione – ha proseguito – con una serie di iniziative: inserire una volta a settimana una alimentazione solo vegetariana, ma anche realizzare laboratori scolastici”. Anche Cinzia Cornia ha concordato sugli aspetti igienico-sanitari: “I bambini vanno abituati a mangiare frutta e verdura e concordo sulla proposta di introdurre un giorno alla settimana in cui si mangia verdura, ma non condivido alcune delle motivazioni addotte. Pur amando gli animali credo sia importante anche mangiare carne per avere il giusto apporto di proteine. In generale, c’è bisogno di educare a una alimentazione varia e ad assaggiare tutti i cibi”. Il capogruppo Paolo Trande si è detto poco convinto sul dispositivo perché “la dieta all’interno delle scuole deve essere gestita da professionisti dell’alimentazione, deve essere salubre e prevedere i necessari apporti dei costituenti fondamentali. Dare dal Consiglio una indicazione imperativa ai dirigenti scolastici o a chi ha gli appalti mi sembra impossibile”. Per Luigi Alberto Pini “le carni sono utili alla crescita di un bambino, anche se è vero che una quantità eccessiva è dannosa. Bisognerebbe fare un ordine del giorno di linee generali – ha aggiunto – propongo di ridiscutere il tema in modalità diversa, cioè evitando di parlare esclusivamente del menu vegetariano”.

Paolo Ferraresi dell’Udc si è detto contrario all’istituzione di un giorno alla settimana di cucina vegetariana: “Il problema è l’educazione alimentare”, ha detto. “I ragazzi possono essere avvicinati al mangiare frutta e verdura prevedendo nella dieta settimanale vari alimenti. Dobbiamo fornire la possibilità di alimentarsi in modo sano e completo di tutti gli elementi”.

Della stessa idea Sandro Bellei di FI-Pdl, che ha affermato: “Bisogna proporre un menu completo di tutte le componenti nutrizionali. O insegniamo ai ragazzi perché nutrirsi in un certo modo oppure, introducendo un obbligo, si rischia di ottenere l’effetto opposto. Non va imposto, ma deve essere insegnato”.

Luigia Santoro del Ncd si è detta contraria all’introduzione di una giornata vegetariana: “Sarebbe come imporre una giornata vegana”, ha affermato. “L’importante è fornire una alimentazione equilibrata e sana evitando tagli che rappresentano scelte personali, frutto di filosofie e stili di vita”.

Ingrid Caporioni ha annunciato la posizione favorevole di Sel, “perché nella mensa non c’è solo il menu tradizionale, ma anche la giornata dedicata a quello etnico e a quello di cucina regionale. Io credo molto nella alimentazione come veicolo culturale – ha proseguito – che consente di aprire il bambino ad altri sapori e gusti. Sono quindi per la varietà di gusti e di menu”.

La consigliera Rossi ha infine puntualizzato di non essere un medico, “ma tanti medici puntano su una alimentazione di questo genere – ha detto – a partire da Umberto Veronesi. Credo anche che ci siano dei fraintendimenti: menu vegetariano non è menù vegano e si sta comunque parlando di applicarlo una volta alla settimana".

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