Bilancio Apofruit: meno quantità, più utili e fatturato
da sinistra: Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit, e
Renzo Piraccini, Direttore Generale Apofruit
Dal 4 all’8 giugno si sono svolte le Assemblee di area dei soci di
Apofruit Italia per l’approvazione del bilancio 2012 e per la presentazione del
listino di liquidazione dei prodotti invernali.
Il conferimento 2012, che rappresenta il 93% dei volumi trattati dalla
cooperativa, è stato pari a 198.482 tonnellate di prodotti ortofrutticoli (-9%
sul 2011) conferiti dai 3.400 soci produttori sparsi in diverse regioni
italiane. Il totale dei ricavi è arrivato a 204,9 milioni di euro (+10,6% sul
2011) e la gestione evidenzia un utile netto di 450.000 euro (erano 180.000 nel
2011).
A livello consolidato –la cooperativa controlla la Mediterraneo Group
Spa consortile, Canova srl e Vivitoscano srl– il valore della produzione ha
raggiunto i 245 milioni di euro (erano 223 nel 2011) con un utile netto di
511.000 euro. Il patrimonio netto del gruppo ha raggiunto 103,9 milioni di
euro, a riconferma di una grande solidità patrimoniale.
Per quanto riguarda la liquidazione della frutta invernale, dopo un
2011 decisamente negativo, i risultati per i produttori appaiono buoni. Il
conferimento dei prodotti è sceso dalle 87.534 tonnellate del 2011 alle 71.541
del 2012 (-18%), ma l’importo liquidato ai produttori è salito da 22,7 milioni
a 31,3 milioni di euro (+38% sul 2011) a dimostrazione di un andamento positivo
che ha interessato quasi tutte le specie invernali. Tra tutte spiccano i kiwi
(la liquidazione media della prima categoria oscilla tra i 60 e 62 centesimi di
euro a seconda delle aree produttive), le pere Abate Fetel (media della prima
categoria 83 centesimi) e le mele Pink Lady
(media della prima categoria 76 centesimi). Positivo anche l’andamento
di patate e cipolle.
«Pur rimanendo attuali gran parte dei problemi del settore –evidenzia
Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit Mirco– resi ancor più accentuati dalla
prolungata fase di recessione economica, ci porta a considerazioni
incoraggianti il fatto di poter liquidare a prezzi soddisfacenti la frutta
invernale dei nostri soci. Ciò è dovuto ad un andamento di mercato più
favorevole, alle quantità di frutta invernale più scarse, ma anche ad una buona
gestione della cooperativa».
«Le basi della nostra strategia di questi anni –gli fa eco Renzo
Piraccini, Direttore Generale di Apofruit- sono state: innovazione, efficienza
gestionale e solidità patrimoniale. Vogliamo continuare su questa strada
incrementando ulteriormente la politica di marca (Almaverde Bio e Solarelli
sono i due brand su cui s’incentrano le iniziative più note ma il gruppo è
impegnato anche su Selenella, Pink Lady, Modi e Made in Blu) e l’export, che
dovrebbe arrivare in pochi anni dall’attuale 31% dei nostri ricavi al 40%. In
particolare puntiamo sull’oltremare soprattutto con kiwi e mele che, insieme a susine
e uva senza semi, saranno alla base della nostra strategia di sviluppo su
questi mercati».
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