A Cervia il progetto Saltworks, Italia e Slovenia insieme per valorizzare le saline
di Roberto Aguzzoni
Italia
e Slovenia insieme nel progetto Saltworks
per valorizzare le saline, una delle ricchezze ambientali classiche,
con forti valenze verso il cibo, nella storia dell’uomo. Il
progetto è stato presentato nella mattinata di sabato 15 giugno
scorso, ad un gruppo di giornalisti italiani e ad un gruppo di
colleghi tedeschi, presso il Centro Visite delle Saline di Cervia
(RA). Fra i giornalisti italiani erano presenti tre colleghi
dell’ARGA Emilia-Romagna, Fosca Maurizzi, Roberto Aguzzoni, Stefano
Bugamelli. Il progetto (cooperazione territoriale europea) è stato
finanziato nell’ambito del “Programma per la cooperazione
transfrontaliera Italia Slovenia 2007 – 2013”, in relazione al
settore di intervento “Promozione delle risorse naturali –
Ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile”. In
particolare, l’obiettivo del progetto è proteggere la biodiversità
e garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali,
attraverso la messa in rete di questi ambienti che per la loro
peculiarità necessitano di particolari attenzioni rispetto allo
sviluppo turistico. Il progetto ha durata di 30 mesi (si concluderà
a marzo 2014), e coinvolge quattro saline che rivestono grande
importanza dal punto di vista naturalistico e paesaggistico: in
Italia le saline di Cervia e Comacchio, e in Slovenia quelle di
Sicciole e Strugnano. Tutte le quattro saline fanno già parte di
aree protette secondo differenti convenzioni internazionali per le
zone umide. Il progetto prevede anche l’attuazione di attività
divulgative (quali l’educational riservato alla stampa, di sabato
15 giugno scorso) e progetti di recupero ambientale finalizzato alla
valorizzazione dei siti e all’implementazione del potenziale
turistico. Per quanto riguarda la salina di Cervia, il Comune ha in
programma il recupero della Torre Esagonale (una torre-acquedotto in
origine), edificio facente parte del complesso cervese, strettamente
legato all’identità della cultura del sale. La Torre ospiterà al
suo interno un allestimento multimediale che consentirà ai
visitatori di fare un “viaggio nel tempo”, una “visita
virtuale” di Cervia in epoche storiche diverse. All’interno del
progetto non mancano spazi per le scuole, che vedranno il top ad
inizio luglio prossimo con un “campus” per studenti universitari
(Università di Modena e Reggio Emilia) impegnati in ricerche
scientifiche sulle interazioni fra cristallizzazione del sale e
attività biologica di alghe e batteri. Interessante notare al
proposito come in un cristallo di sale di una salina siciliana sia
stato rilevato un batterio di circa cinquemila
anni
fa. La conoscenza dei processi biologici che avvengono all’interno
delle saline costituiscono inoltre una piattaforma importante per la
comprensione della geologia planetaria extraterrestre e per la
ricerca di vita su Marte. Questo argomento in particolare sarà
oggetto di una serata, il 12 luglio prossimo, in un evento pubblico a
Cervia, in Piazzale dei Salinari, alle ore 21.00. Una serata dedicata
all’intero progetto avrà luogo invece in occasione della
manifestazione “Sapore di Sale”, il 6-7-8 settembre, alla quale
hanno risposto anche le saline slovene, della Francia (Camargue),
della Puglia (Margherita di Savoia) e della Sicilia.
I
giornalisti intervenuti all’educational sono stati accompagnati
dalle gentili ed esperte guide della Cooperativa Atlantide in una
speciale visita in salina, che ha consentito di prendere contatto
diretto con i salinari che ancora lavorano in modo tradizionale con i
loro vecchi attrezzi nella salina storica “Camillone”.
Un’escursione naturalistica in barca elettrica ha poi condotto il
gruppo lungo il canale circondariale con sosta all’antico Capanno
dei Salinari. L’escursione si è conclusa con un solare aperitivo
sul campo e con la presentazione di tipicità gastronomiche legate
alla salina e della cottura dei cibi sulle “mattonelle di sale”,
come sulla pietra ollare.
(www.atlantide.net;
atlantide@atlantide.net)
Breve storia della salina di
Cervia
La
salina è uno degli esempi di come l’uomo può usare e trasformare
l’ambiente, arricchendone il valore in modo molteplice. La
storia del sale cervese risale probabilmente ai tempi degli Umbri,
quando gruppi nomadi scendevano lungo la valle del fiume Savio fino
al mare, durante la buona stagione, per raccogliere il sale che si
formava nelle bassure della costa. La prima raccolta strutturata del
sale è però verosimilmente attribuibile ai greci che, fermatisi sul
posto per opportunità logistiche connesse alla navigazione,
pensarono di sfruttare la fortunata presenza di ”oro bianco”, e
fondarono Ficocle, l’antenata di Cervia. Non mancarono di fare i
salinari sia gli Etruschi che, successivamente, i Celti entrati a
schiere nella valle del Po verso il IV° secolo a.C., e naturalmente
i Romani (Nihil
sale et sole utilius;
Plinio). La storia economica e sociale di Cervia ha dunque ruotato
per molti secoli intorno alla salina, lasciando tracce tuttora
riscontrabili nella toponomastica locale. La salina di Cervia divide
con quella di Comacchio lo stato di “sopravvissute” fra quelle un
tempo attive nell’Alto Adriatico. Dista circa un chilometro e mezzo
dal mare, e ha un’estensione di 827 ettari. La rete degli invasi è
delimitata da un canale circondariale lungo 14 km. All’interno
scorrono circa 46 km. di canali, per una conseguente estensione di
oltre 80 km. di argini. La produzione media annuale di sale si
attesta sui 200.000 quintali, con punte superiori ai 500.000
quintali. La salina cervese è famosa per il “sale dolce”, che
arriva anche sulla mensa dei Papi. Svincolata dall’originaria
gestione del Monopolio, attualmente la salina è gestita dalla
Società del Parco delle Saline, che vede al proprio interno in
diversa misura soggetti pubblici e privati. La direttiva che si è
data la Società, è quella di produrre sale oltre a sviluppare un
plan aziendale
con finalità turistiche ed economiche. L’altro
prodotto della saline è costituito dai fanghi terapeutici che
vengono utilizzati nello stabilimento termale di Milano Marittima.
All’inizio del 1900 venne costruito un piccolo stabilimento
termale, del quale restano le colonne perimetrali visibili lungo la
via Salara. Nel 1960 è stato inaugurato il moderno stabilimento
termale di cui sopra. Dal punto di vista ambientale e faunistico, la
salina di Cervia nel 1971 è stata inserita nella Convenzione di
Ramsar. Dichiarata Riserva
naturale dello Stato nel
1979, entrando quindi nella competenza di vigilanza della Guardia
Forestale, è entrata successivamente a far parte integrante del
Parco Regionale del Delta del Po, istituito nel 1988. Gli specchi
d’acqua salata, ampi e poco profondi, e lo sviluppo degli argini
interni ricchi di salicornia e di altre essenze tipiche delle terre
salse, costituiscono un habitat particolarmente idoneo a diverse
specie di uccelli, alcune rare, che qui trovano possibilità di
sosta, alimentazione e nidificazione. Già da diversi anni il
soggetto che fa più notizia è il fenicottero, presente in momenti
diversi. Il Centro Visite, dopo una prima apertura nel 1998, è stato
ristrutturato e definitivamente inaugurato il 15 Maggio 2004. Le
visite e il birdwatching in salina sono possibili solo con
accompagnatore, e sono effettuabili a piedi, lungo un percorso
attrezzato con capanni, torrette e parate con feritoie, oppure in
barca elettrica. Sono visitabili anche la piccola salina “Camillone”,
di radice etrusca, che funge da piccolo museo a cielo
aperto, e il Museo della Civiltà Salinara, che si trova a Cervia
presso i vecchi Magazzini del Sale.
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