Vinitaly, il Lambrusco sfida la crisi

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“Nonostante la crisi e le imitazioni si beve il rosso griffato con le bollicine: il Lambrusco” lo annunciano Davide Frascari e Pierluigi Sciolette, presidenti dei Consorzio per la Promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani e il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, presenti a Vinitaly 2013, a Verona dal 7 al 10 aprile 2013, presso il Padiglione 1 della regione Emilia-Romagna stand C1.
“Dopo il 2012 che per il vino italiano ha segnato nell’export un incremento del fatturato del 7,5%, ma un calo dei volumi commercializzati dell’8% - spiegano i due presidenti –, il Lambrusco ha segnato una quota crescente collocandosi nella fascia di rapporto qualità-prezzo ideale per soddisfare le richieste internazionali e interne anche in tempo di crisi. Il risultato? Nel 2012 tra Modena e Reggio è stato possibile imbottigliare 45 milioni di bottiglie di Lambrusco Doc, con un incremento del 12% rispetto al 2011!”
Questo cos’altro significa? “Che il consumatore si rivolge sempre di più verso i vini a denominazione d’origine controllata – rispondono Frascari e Sciolette -. E sempre da uve Lambrusco sono stati ben 135 milioni di bottiglie Lambrusco Igt.  Una produzione che rappresenta il 3,5% del vino in Italia e già da anni è ambasciatore del nostro paese nei mercati di tutto il mondo visto dove, rileviamo, come la grande distribuzione mondiale è attenta al fatto che gli esportatori italiani di Lambrusco operino in sinergia e siano garantiti dai Consorzi di tutela, a tutela appunto della denominazione, garanzia di qualità”.
E se in Italia 40% del fatturato della produzione vitivinicola italiana è generato dalle esportazioni, contro una media europea del 18%, quale è la situazione per il Lambrusco Doc e Igt?
“Il Lambrusco Doc – risponde Ermi Bagni, direttore dei Consorzi è destinato per il 65% al mercato nazionale, per il 30% al mercato Ue e per il 5% al mercato extra Ue. Per il Lambrusco Igt il mercato nazionale è del 15%, mentre il restante 85% è destinato all’estero (40%  Ue e 45 extra Ue). Questi numeri hanno ispirato la nostra nuova campagna di comunicazione presentata al Prowein di Dusseldorf (Germania): ‘Filosofia frizzante’. Un passaggio comunicativo d’eccellenza incentrato attorno alle bollicine rosse come griffe distintiva e di qualità. Eccellenza del Lambruso sono l’essere un rosso frizzante, a ridotto grado alcolico, quindi un vino moderno che piace ai giovani, con giusta collocazione qualità prezzo”.
Martedì 9 aprile 20130 alle ore 15, presso lo stand del Consorzio a Vinitaly, si terrà la conferenza di presentazione della monografia “Lambrusco Filosofia Frizzante”, alla presenza del filosofo Carlo Sini e del giornalista Giorgio Melandri.
“Numeri d’eccellenza li dimostrano – spiega Gabriele Arlotti, giornalista – i 141 mila contatti che sono stati raccolti sulla fan page del Lambrusco, dove arrivano apprezzamenti da tutto il mondo proprio su questi temi, ma anche segnalazioni sulle contraffazioni. Non ultime da Spagna e Brasile”.
Alla 47° edizione di Vinitaly il Consorzio per la Promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani e il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi sono unititi per il secondo anno consecutivo in quello che è il più importante appuntamento mondiale dedicato al settore, capace di attrarre quattromila espositori, con oltre 140.000 presenze e 1600 giornalisti dal mondo. Con i Consorzi anche i produttori di: Modena con Righi – Riunite Civ, Cavicchioli, Fratelli Carafoli, Azienda agricola Zucchi, Corte Manzini, Cantina Divignja, Cantina sociale Formigine pedemontana, Azienda agricola Pezzuoli, Cantina Della Volta, Cantina di Carpi-Sorbara, Cantina di Santa Croce, Cantina Settecani Castelvetro, Società agricola Paltrinieri Gianfranco, Cantina Della Volta, Azienda agricola Garuti, Cleto Chiarli, La Battagliola, Podere il saliceto; e Reggio Emilia con Cantina sociale di San Martino in Rio, Cantina di Prato di Correggio, Nuova cantina di Correggio, Cantina di Arceto, Azienda Agricola il Moro di Rinaldini Paola, Venturini e Baldini, Cantina di Masone e Campogalliano, Cantina Due Torri nella Val d’Enza.


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L’IGT EMILIA, COL NUOVO DISCIPLINARE PIU’ INVESTIMENTI

Intanto la modifica del disciplinare del Lambrusco Igt dell’Emilia (circa 1.200 ettolitri, 84 milioni di euro di fatturato, tra Reggio e Modena), già approvata dal ministero e in attesa di pubblicazione, prevede che  dovrà essere fatta nel comprensorio che una parte filiera importante (la frizzantatura o presa di spuma; il processo che dà proprio le tipiche bollicine, quando il vino è lasciato in autoclavi per trasformare il residuo zuccherino in alcool e anidride carbonica che dà le tipiche bollicine). In concreto si registreranno maggiori investimenti in impianti per la presa di spuma, ma anche in lavoro e quindi crescita. Una ulteriore garanzia per il consumatore, perché si hanno possibilità maggiori di controllo. Il 1 agosto 2012 è iniziato il nuovo piano di controlli sull’Igt Emilia.
Il Consorzio Tutela vini Emilia Igt rappresenta almeno il 76% dei viticoltori in termini numerici e del 79% delle superfici delle aziende consorziate; si tratta quindi di 6.595 ettari di vigenti Igt con una produzione di 1,5 milioni di quintali di uva e 1.200.000 ettolitri di vino Igt. Se dal primo agosto prossimo, a distanza di un anno dalla certificazione dell’organismo di controllo Valoritalia, saranno confermati questi dati percentuali il Consorzio Tutela vini Emilia potrà avvalersi della vigilanza dei vini Igt Emilia.


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IL LAMBRUSCO IN CIFRE

Nel territorio delle province di Reggio Emilia e Modena la viticoltura interessa 8.000 aziende viticole con una superficie di 14.800 ettari di vigneti in produzione di cui il 75% è costituito da vitigni “lambrusco”. Sei sono i riconoscimenti a Denominazione di Origine Controllata: “Lambrusco Reggiano“ “Lambrusco Colli di Scandiano e di Canossa”, “Lambrusco di Sorbara”, “Lambrusco Salamino di Santa Croce”, “Lambrusco Grasparossa di Castelvetro”, “Lambrusco di Modena”.

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