A Parma gli stati generali dell'agricoltura italiana
In
attesa della grande fiera espositiva Cibus, che si terrà nel maggio
2014, Fiere di Parma ha organizzato un forum internazionale sulla
specificità del modello alimentare italiano e sugli scenari evolutivi
dei mercati esteri: Cibus Global Forum.
Il
Forum si terrà presso Fiere di Parma nei giorni di giovedì 16 maggio e
venerdì 17 maggio 2013. Al convegno interverranno, imprenditori,
ricercatori, storici dell’industria e dell’alimentazione, economisti e
statistici, protagonisti dell’industria e della distribuzione
internazionale, specialisti dell’ICE, rappresentanti delle istituzioni.
Tra
i temi che verranno trattati l’unicità del modello alimentare italiano,
l’evoluzione del Made in Italy alimentare italiano, le sue performance
economiche e il suo posizionamento sui mercati esteri, le best practice
per crescere fuori dall’Italia, il contesto distributivo e quello
normativo nei mercati consolidati e in quelli emergenti, la percezione
che i nostri consumatori hanno all’estero del Food italiano.
L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi in una conferenza stampa a Milano cui ha partecipato, tra gli altri, il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani, che ha detto: “Ormai 1 prodotto alimentare su 5 finisce sui mercati esteri, una
fetta di valore che, l’anno scorso, ha sfiorato i 25 miliardi di Euro e
prova che, complice la recessione dei consumi interni, l’export
rappresenta una delle più importanti valvole di sfogo e di redditività
per il settore alimentare. E al +7% del 2012 fa seguito il +12% dei
primi due mesi del 2013.”
In
particolare, secondo Federalimentare, il 2012 segna la ripresa del
mercato USA e l’affermazione di nuovi sbocchi extracomunitari, come
Paesi Arabi e Estremo Oriente, dove il nostro export ha toccato punte
del +42% . Ma per assicurare al settore spazi significativi di
espansione in questo nuovo scenario, è fondamentale il sostegno
promozionale del sistema fieristico.
“Crediamo profondamente in Cibus - ha aggiunto Ferrua Magliani - e
siamo certi che il 2014 riconfermerà qualitativamente e
quantitativamente le ottime performance registrate in passato.
Federalimentare festeggerà quest’anno il suo trentesimo anniversario e
da ben 28 anni è legata alle Fiere di Parma attraverso il marchio Cibus,
la cui prima edizione risale appunto al 1985, quando si tenne a Parma
il 1°Salone dell’Alimentare italiano.”
Sull’utilità delle fiere per favorire il dialogo tra distribuzione estera ed aziende alimentari è intervenuto Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma: “Le
fiere leader, che grazie alla crisi si stanno consolidando, restano
strumenti fondamentali per presidiare e sviluppare i diversi mercati. E
questo è il caso di Cibus sull’agroalimentare che ha scelto un
posizionamento distintivo: essere l’appuntamento più importante al mondo
per conoscere e capire i gioielli del nostro Made in Italy alimentare
attraverso un percorso non solo fieristico ma esperienziale sul
territorio. Per prepararlo al meglio ogni due mesi organizziamo insieme
ai nostri espositori dei Market Check nei mercati obiettivo a margine
delle fiere leader di quei mercati; praticamente organizziamo delle
visite guidate ai format distributivi di riferimento “guidati” da
retailer e importatori locali. Sono ormai appuntamenti fondamentali per
confermare il ruolo di Cibus e gestire una relazione efficace con i
clienti chiave dei nostri espositori. Negli ultimi 6 mesi abbiamo
organizzato Cibus Market Check a Shanghai, Mosca e Tokio; ci attendono
Bangkok, New York e San Paolo nel prossimo semestre”.
Cellie ha anche illustrato come Cibus sta collaborando con le fiere alimentari estere:
“Sull’opportunità di puntare su Fiere Consolidate, evitando di
sviluppare nuove e rischiose avventure fieristiche all’estero, è
arrivata una importante conferma dal successo del Cibus & Anuga
Thaifex: insieme ai nostri partner di Koln Messe abbiamo in soli dodici
mesi consolidato la leadership della fiera di riferimento dell’ASEAN
trasferendo vantaggi e visibilità ai nostri clienti/espositori. I nostri
soci sono le industrie alimentari italiane che tramite Federalimentare
posseggono il 50% di Cibus; una piattaforma marketing consolidata per
reputazione e prospettive che intendono usare sempre più e meglio per
accelerare il loro processo di internazionalizzazione”.
In
un processo di specializzazione e di focus progressivo sulle
competenze, Fiere di Parma vede il proprio sviluppo strategico: “Abbiamo
grande rispetto per le fiere italiane che in questi anni hanno saputo,
come noi, concentrarsi sulle loro core competence, spesso distrettuali,
consolidando e sviluppando i loro prodotti fieristici di successo – ha
detto Franco Boni, Presidente di Fiere di Parma -
Consideriamo best practice, anche a livello internazionale, alcune
manifestazioni create e gestite in Italia dalle associazioni di settore.
Le fiere leader come Fiere di Parma devono anche essere disponibili a
contribuire ad una razionalizzazione del sistema fieristico, ma nel
rispetto delle realtà operanti nei territori e cercando di tutelare e
valorizzare risorse umane e professionalità operanti nelle
organizzazioni. Il perdurare della crisi interna impone alle fiere
italiane di usare conoscenza e reputazione in chiave export per
ottimizzare le risorse, calanti, dei loro espositori; infatti in un
contesto fortemente competitivo chi non sviluppa alleanze e insiste su
nuovi e costosi progetti in mercati lontani rischia di appesantire i
suoi bilanci e ritardare una virtuosa internazionalizzazione delle
imprese italiane, nelle Fiere già consolidate”.
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