Cambia il disciplinare del vino Igt Emilia. I produttori di Lambrusco: ci saranno più tutele
Più tutela per il Lambrusco, maggiore trasparenza per il consumatore, valorizzazione del prodotto riconosciuto ai produttori (da 0,7 euro sino a 1,0 euro al litro) sono le quotazioni raggiunte sui mercati all'ingrosso, eliminazione della concorrenza sleale per gli imbottigliatori. Sono le clamorose novità attese dall'approvazione della modifica di disciplinare del vino Igt Emilia, deliberato nella giornata di martedì 30 ottobre dal Comitato nazionale dei vini a Roma.
“Una modifica che, ora, sarà recepita dalla Comunità europea, cui spetta l’ultimo parere che si abbinerà alla strategia voluta dai produttori per qualificare il Lambrusco Igt, in primis, ma anche la Malvasia, il Moscato dell’Emilia, e le altre produzioni Igt Emilia”, spiega soddisfatto Davide Frascari, presidente del Consorzio Tutela Vini Emilia.
“Sono state oltre 5 mila le deleghe firmate dai produttori soci del Consorzio sulle correzioni relative alla produzione vinicola per il rilancio di un brand tutto emiliano – spiega Frascari –. In concreto è stabilito ora che il processo di elaborazione vinicola si svolga esclusivamente nella zona di produzione, includendo anche Mantova e Cremona, e che il Lambrusco non venga tagliato o dolcificato con altri prodotti diversi dallo stesso in misura superiore al 15%. Per questo attendiamo enormi i vantaggi rispetto a queste due variazioni: più controllo sul prodotto, con la gestione completa della denominazione, e costi minori su una formazione vinicola che avviene nel luogo di nascita stesso e, certamente, maggiore autenticità e purezza del Lambrusco, che non potrà più essere corretto oltre il 15%, questo raccoglierà una maggiore fiducia da parte dei consumatori”.
“Nel 2011 il fatturato del vino italiano esportato è incrementato ben del 7,5% - rileva Ermi Bagni, direttore del Consorzio - continuando a rappresentare la più notevole voce dell'export agroalimentare nazionale. Queste modifiche hanno valore per la genuinità del nostro prodotto il Lambrusco IGT Emilia ha una potenzialità di 900.000 ettolitri anno e completa il percorso di adeguamento alla normativa comunitaria voluto dai produttori di Modena e di Reggio Emilia iniziato nel 2009 con gli aggiornamenti dei disciplinari dei Lambruschi Doc.
Come è stato raggiunto questo risultato? “Il nostro Consorzio ha messo in campo uno scrupoloso lavoro di squadra ha curato la raccolta delle 5423 deleghe tra i produttori, che operano su 14800 ettari emiliani dediti alla viticoltura. Già a suo tempo ci siamo spesi per la sinergia tra Modena e Reggio creando il Consorzio Tutela Vini Emilia che è risultata vincente se si considera che solo un anno fa analoga proposta venne bocciata. Cogliamo un risultato che non era affatto scontato e tra l'altro mette in campo un’autorità esterna, Valoritalia, per il controlli sull’Igt a tutela di consumatori e produttori”.
Il Comitato nazionale vini, presieduto da Giuseppe Martelli (che è pure presidente di Assoenologi), e Michele Zanardo, rispettivamente presidente e vicepresidente del Comitato nazionale dei vini, è composto da 19 membri. Opera in seno al Ministero delle politiche agricole e, in esso, si sono colte anche le incertezze di alcuni produttori italiani e le loro pressioni sull’evitare un cambiamento di tale portata, su di un vino, il Lambrusco, già affermato in tutto il mondo.
Il nuovo disciplinare è stato comunque approvato dal Comitato, convinto infine dai numeri e dai nomi relativi al successo della viticoltura italiana. Infatti, sono ben 8.000 in Italia le aziende viticole con una superficie di 14.800 ettari di vigneti in produzione, di cui ben il 75% è costituito da vitigni “lambrusco”. (gabriele arlotti)
LA PRESENZA DI RESVERATROLO ALL’ORIGINE
L’elisir di lunga vita… sorride al cambio di discliplinare
MODENA E REGGIO EMILIA - E’ di queste ore la notizia che il lambrusco, pur contenendo solo una piccola dote di resveratrolo (un noto composto ampiamente sfruttato anche come integratore alimentare), è stato promosso tra i vini rossi d'eccellenza per gli effetti salutari, così come dimostrato dai ricercatori del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Pisa e da quelli di scienze biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano. Essi hanno dimostrato nuove capacità anti invecchiamento del vino rosso, in uno studio pubblicato su Plant Foods for Human Nutrition.
''E' la composizione totale della bevanda, piuttosto che il suo contenuto in resveratrolo a renderlo così interessante,'' spiega Alberto Bertelli, coautore dello studio e ricercatore al dipartimento di Scienze biomediche per la salute all'Università degli Studi di Milano. ''Nella ricerca infatti abbiamo individuato, in un vino davvero povero di resveratrolo come il lambrusco, la capacità di aumentare le proteine della longevità', gli enzimi 'sirtuine', Sirt1, nelle cellule renali umane. Il vino rosso modula l'espressione di sistemi molecolari anti invecchiamento ma tale capacità' è dovuta all'intera matrice di componenti della bevanda, così biologicamente attiva''.
Non bastano le pastiglie di resveratrolo, insomma. ''Vengono continuamente effettuati studi clinici che dimostrano come gli integratori alimentari di resveratrolo non diano i risultati sperati perchè è solo quando sono presenti nel loro elemento di provenienza, cioè nel vino, che tali sostanze vengono assorbite. Incluso il resveratrolo. Un moderato consumo di vino, anche non di prezzo elevato e fino ad un massimo di due bicchieri al giorno, contiene quindi un pool di sostanze naturali che in modo sinergico si dimostrano efficaci per la salute''.
“E’ evidente che per il Lambrusco Igt Emilia legarsi maggiormente alla propria area di produzione significa andare esattamente nella direzione di maggiore presenza di resveratrolo nel prodotto di origine” aggiunge Ermi Bagni, direttore del Consorzio Igt Emilia. “Oggi, per quanto migliorati, abbiamo conferma di studi avviati già anni fa”.
“Infatti – puntualizza Alberto Bertelli - sono confermate le capacità protettive sull'apparato cardiovascolare ed anti invecchiamento del vino rosso, mentre invece sono da smentire le capacità anti cancro della bevanda, come invece si ipotizzava''.
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